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giovedì 13 maggio 2021

Supermercati, attenti all’inflazione occulta: il trucco per alzare i prezzi colpisce ancora

GRANDE DISTRIBUZIONE Supermercati, attenti all’inflazione occulta: il trucco per alzare i prezzi colpisce ancora di Fausta Chiesa11 mag 2021 «Ho riscontrato nei prodotti per l’igiene personale e domestica che uso di solito una quantità di prodotto minore. Cosa posso fare per protestare contro le aziende produttrici?». Chi ha scritto all’associazione Consumerismo No profit è Mariapia, che si lamenta di una pratica non nuova, ma che è tornata alla ribalta: quella cosiddetta «shrinkflation», o «riporzionamento». Consiste nel mantenere uguale il prezzo di un prodotto, ma di diminuirne la quantità. Così di fatti il prodotto costa di più ma il consumatore difficilmente lo capisce anche perché - spiega il presidente dell’associazione Luigi Gabriele - la grandezza della confezione resta più o meno uguale e se non si verifica il peso del prodotto non ci si accorge della differenza». I prodotti che si sono ristretti Le segnalazioni dei consumatori riguardano diversi prodotti. La signora Mariapia segnala che il dentifricio è sceso da 100 ml a 70 ml; il detergente per le mani da 250 a 200 ml; il detersivo per i piatti da 1 litro a 900 ml. «La pratica ultimamente - dice Luigi Gabriele - riguarda anche gli alimentari, con il riso passato da 1 kg a 700-800 grammi, la salsa di pomodoro da 1 litro a 650 ml, i surgelati e le bevande, dallo standard di 2 litri a 1,350 ml».Si restringe il peso oppure il numero. I fazzoletti di carta da dieci scendono a nove, la carta igienica da 250 a 230 strappi e le salviette umidificate sono scese da 72 a 60 e adesso 48. «In definitiva - denuncia il presidente dell’associazione - il consumatore porta a casa il 20-30% di spesa in meno e infatti noi chiamiamo questa pratica “svuota carrello” , a abbiamo avviato una campagna informativa». DIGITALE Antitrust Ue contro Apple: l'App Store viola la concorrenza di Martina Pennisi L’esposto in Antitrust Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni Consumerismo No Profit ha deciso di denunciare il fenomeno all’Antitrust. «Riteniamo che sia una pratica commerciale scorretta - sostiene Gabriele - ed anche è pericolosa perché genera inflazione occulta, cioè un aumento dei prezzi che è superiore a quello contabilizzato nelle statistiche. Chiediamo di verificare quali marche hanno effettuato la pratica e quale è stata l’ingannevolezza». L’esposto è stato presentato a metà aprile e l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha 180 giorni di tempo per rispondere e dire se aprirà un’inchiesta. Consumerismo chiede anche che l’Istat torni a pubblicare i dati sul riporzionamento, anche se è irrilevante sul paniere per calcolare l’inflazione generale. Il caso del Toblerone nel 2012 In quanto a riporzionamento l’Italia è in buona compagnia. La pratica che non è né nuova, né nostrana. «Shrinknflation - spiega Luigi Gabriele - è il nome dato nel 2012 al fenomeno dopo il caso del Toblerone che nel Regno Unito che passò da 15 a 13 triangolini di cioccolata, lasciando invariati il prezzo e la dimensione della confezione. Un’indagine scoprì che molti altri prodotti si erano ristretti». Negli Stati Uniti si parla in questi giorni della catena di supermercati Costco, dove i rotoli di carta igienica sono passati da 160 a 140 strappi a prezzo uguale a prima. Che cosa si può fare per non cadere nella trappola? Tre consigli per non cadere nel trucco Già il fatto di sapere che questa pratica esiste e viene praticata proprio in questo periodo aiuta ad avere le antenne dritte, ma ci sono alcuni consigli da tenere a mente quando si fa la spesa. Eccoli: 1 Non fate la spesa di corsa, la fretta ci fa comprare senza verificare bene; 2 Leggete l’etichetta e il contenuto a livello quantitativo, guardate il prezzo al chilo e non della confezione; 3 Preferite lo sfuso e non le confezioni (frutta e verdura e altri prodotti se possibile) perché in questo caso applicare la pratica non è possibile.

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