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venerdì 21 maggio 2021

Effetti collaterali vaccino Covid: "Perché a me fa male e ad altri no?"

di Donatella Zorzetto Febbre, male al braccio, spossatezza: Fausto Baldanti spiega cosa c'è dietro ai sintomi che possono comparire dopo l'iniezione 20 MAGGIO 2021 4 MINUTI DI LETTURA La febbre può salire verso sera, accompagnata da un forte mal di testa, ossa rotte, spossatezza. Come fosse un'influenza, solo che non si tratta di quello. Gli effetti del vaccino anti-Covid arrivano all'improvviso, qualche ora dopo l'iniezione. In molti se li aspettano, tuttavia spiazzano lo stesso, perché "discriminano" la platea di vaccinati: alcuni stanno male, altri no. Alcuni nemmeno riescono a lavorare tanto duole il braccio dell'iniezione, altri neppure se ne accorgono. Ma perché succede? E cosa c'è nei vaccini anti-Covid in grado di scombussolare in questo modo il nostro organismo? E ancora: chi già è fragile, con patologie talvolta invalidanti, ha qualcosa da temere da questi vaccini di nuova generazione? Fausto Baldanti, responsabile del Laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo, tranquillizza: "Qualche effetto dopo il vaccino è normale". Professore ci spiega di quali sostanze stiamo parlando? "Una distinzione, prima di tutto. I vaccini sono di due tipi: il primo è quello a mRNA, mi riferisco a Pfizer e Moderna; il secondo, a vettore virale Adenovirus, è quello di AstraZeneca e Johnson&Johnson, Sputnik e il vaccino cinese. Nei primi sono contenute le molecole di RNA messaggero (mRNA) che presentano all'interno le indicazioni per costruire le proteine Spike del virus SARS-CoV-2. Nel vaccino, le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica, una "bollicina", così da proteggerle da deperimento e dal rischio di distruzione da parte del sistema immunitario. In questo modo possono entrare nelle cellule. Una volta iniettato il vaccino, l'mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike. La loro presenza stimola la produzione, da parte del sistema immunitario, di anticorpi specifici". E il secondo tipo di vaccini? Qual è il meccanismo? "I vaccini a vettore virale Adenovirus sono nati contemporaneamente e sono basati su un concetto simile. Invece di avere il gene nella forma a RNA, ce l'hanno a DNA. Vaccinare con il DNA significa trasmettere alle cellule dell'ospite i geni che contengono le informazioni necessarie alla cellula per produrre antigeni della proteina spike del SARS-CoV-2. I geni vengono inseriti in laboratorio in un virus innocuo per l'uomo (vettore) che, una volta iniettato, porta i geni fino alla cellula. A quel punto la proteina virale Spike viene riconosciuta come estranea dal sistema immunitario che comincia quindi a produrre anticorpi". Vaccini Covid-19: perché è difficile studiare gli effetti collaterali di Priscilla Di Thiene 07 Aprile 2021 Quali reazioni provocano? "Stimolano il sistema immunitario in modo potente rispetto ai vaccini di vecchia concezione, come quello contro l'influenza. In passato, invece di produrre la proteina, la si forniva direttamente, provocando in questo modo una stimolazione solo anticorpale e non cellulomediata". A categorie diverse di vaccini corrispondono formulazioni diverse? "I vaccini a RNA hanno una formulazione che risente un po' più della temperatura, perché sono fatti di lipidi e hanno bisogno della catena del freddo. L'altra specie è più stabile nelle condizioni ambientali e non ha bisogno di queste precauzioni. Diciamo che la differenza sta nel packaging, ma gli effetti finali sono gli stessi". Covid. Come gestire l'ansia del "Che vaccino mi faranno?" di Massimo Cozza 13 Maggio 2021 Effetti mirati? "In generale i vaccini sono disegnati per stimolare il sistema immunitario: mi creo un'infezione che non c'è e così posso stimolare le reazioni legate alla risposta all'infezione, ad esempio la febbre. Ma, quando parliamo di nuovi vaccini anti-Covid, essendo potenti, questi eventi di stimolazione sono più forti". Tuttavia la regola generale, applicata a più persone, produce effetti non omogenei. C'è chi dopo l'assunzione del vaccino sta male e altri no. Perché? "Il fatto che questi fenomeni, collegati alla vaccinazione, siano più intensi rispetto ad altri, in realtà non sono la risposta. La vera risposta è da trovare nella quantità di anticorpi che i vaccini producono. I sintomi che si registrano dopo l'iniezione avvengono su base individuale, sono reazioni che gli individui possono o non possono avere come risposta alle infezioni". Seconda dose vaccino, ecco perché cambiare non è una buona idea di Elvira Naselli 13 Maggio 2021 Ma in pratica cosa succede al nostro organismo? "Accade che si metta in opera una difesa. Nel momento in cui, attraverso il vaccino, il nostro sistema immunitario è stimolato, produce antigene e anticorpi rilasciando citochine, che inducono la febbre. Ad alcuni succede, ad altri no. In alcune persone il vaccino stimola il sistema in modo ottimale, quindi senza febbre". E il male al braccio? "È dovuto all'iniezione, al fatto che si immetta qualche ml di liquido. Può esserci anche un mal di testa, pura sindrome parainfluenzale". Perché non accade a tutti? "La medicina è fatta di molte manifestazioni individuali differenti. Questo vale, ad esempio, anche per le patologie respiratorie. E pure il Covid fa differenze: solo in una minoranza si presenta in modo serio: soprattutto negli anziani, meno nei bambini". Vaccino Covid: il timore per i pazienti fragili di Giuseppe del Bello 15 Maggio 2021 Se dopo il vaccino non abbiamo sintomi cosa significa? "Non significa certo che non funzioni". Possono essere diverse le reazioni tra la prima e la seconda iniezione? "Di solito è la prima che dà effetti. Va detto però che alcune persone riferiscono di più sulla seconda e altre sulla prima. Diciamo che entrambe le dosi spossono dare origine a qualche fenomeno disagevole". La maggior parte dei vaccinati che reazioni presenta? "Secondo i dati riferiti dall'Aifa non ha reazoni avverse significative. Nemmeno lievi". Questo vale anche per le persone fragili? "Il problema può presentarsi per coloro che ricevono farmaci immunisoppressivi: riducono il sistema immunitario e il vaccino potrebbe avere una minore efficacia. Ma uno studio che abbiamo in corso dimostra che comunque in questi pazienti la risposta è buona, proprio perché i vaccini provocano la stimolazione anticorpale e cellulomediata. Questa è un'ottima notizia". E gli allergici? "Ci sono allergie che non vanno d'accordo con i vaccini, come lo shock anafilattico o manifestazioni allergiche ai vaccini precedenti. Per questo chi ha avuto fenomeni come questi lo deve dire al momento della somministrazione". Nel caso l'iniezione provochi effetti blandi cosa bisogna fare? "Febbre, mal di testa e malessere generale vanno trattati con terapie sintomatiche: tachipirina, ibuprofene, antipiretici. Di solito si risolvono in un giorno". Dobbiamo temere effetti gravi? "Sono documentati nell'ordine di un caso su un milione, parlo ad esempio di embolie e trombosi. Gli effetti di una certa severità, come una reazione allergica importante, sono una su 100mila. Invece, su cento persone che incontrano il Covid, 3 vanno incontro alla mortalità, quindi il tasso di letalità è il 3%". Quindi vale la pena vaccinarsi, sopportandone eventuali conseguenze a sorpresa. "Assolutamente. Perché la risposta anticorpale che genera il vaccino è estremamente elevata per tutti. Ci sono dati, ricavati dai nostri studi che dimostrano come, dopo la prima dose, si raggiungano già significativi livelli anticorpali. E dopo la seconda siamo schermati al 95%".

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