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lunedì 23 ottobre 2023

TG2 delle 18:15

11/102023 Ci insegnano già alle elementari che il saluto Buonpomeriggio NON esiste nella nostra lingua e comunque dopo le ore 17 si dice Buonasera. Per favore ditelo alle lettrici del TG2. Cordialmente. Ennio Di Benedetto 23/10/2023 Questa sera il conduttoree del TG2 delle 18:15 ha salutato correttamente con un "Buonasera". Evidentemente la mia email di protesta ha avuto riscontro e rendo merito alla redazione del TG2.

mercoledì 18 ottobre 2023

Il Foglio per Israele

Con questa email dichiaro la mia adesione al Vostro appello pro Israele. Cordialmente. Ennio Di Benedetto Via VII Luglio, 50 Carrara (MS) Email: enniodibenedetto46@gmail.com Smartphone: +39 3482623024 "Difendere Israele significa difendere la nostra libertà. E le nostre democrazie. E quando una democrazia, come quella di Israele, viene colpita da terroristi che sognano di eliminarla, di cancellarla dalle mappe geografiche, di spazzarla via dalla storia, quella democrazia va difesa senza balbettare, senza indugi. E senza avere esitazioni". Con questa convinzione il Foglio ha organizzato una fiaccolata in sostegno di Israele, a Roma, che ha raccolto un'ampia adesione da parte della politica e del governo italiano, ma anche della società civile che ha riempito lo spazio antistante l'Arco di Tito. Oltre a diversi ministri, partecipano le delegazioni di tutti i partiti di maggioranza - Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati - Pd, Più Europa, Italia Viva e Azione. Presenti anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma, Marco Carrai, console di Israele, Riccardo Pacifici, presidente dell'European Jewish Association. "Oggi siamo qui per portare solidarietà e per dire che vogliamo una società aperta in un mondo che noi condividiamo e che vogliamo vedere sempre. Sono molto contento di essere qui e di aver organizzato insieme a Il Foglio questa manifestazione fantastica", ha detto il direttore Claudio Cerasa salutando la piazza pienissima e introducendo gli ospiti. L'intervento del ministro Tajani Il vicepremier e ministro degli Esteri ha iniziato il suo intervento ricordando la condanna unanime di governo e Parlamento contro le azioni di Hamas: "Poco fa c'è stato l'ultimo voto in Parlamento e tutti hanno condannato senza esitazione la vile aggressione contro cittadini inermi, giovani, donne, bambini e ragazzi che festeggiavano". "Sono scene inaccettabili quelle che abbiamo visto nel Parlamento di Teheran quando i deputati esultavano perché una banda di assassini ha ucciso centinaia di innocenti. Ho rispetto per tutti i combattenti - ha continuato il ministro - ma chi se la prende con un bambino, con un vecchio con una donna con uno disarmato non è un combattente è un vile, un vigliacco e questo bisogna dirlo. Noi come governo italiano non mancheremo di sostenere il diritto di Israele di essere sulla carta geografica. Nessuno ha il diritto di cancellare l'unica democrazia del medio oriente. L'Italia si batte perché Israele continui a essere libero dal terrorismo". Neanche un euro deve finire indirettamente nelle tasche di Hamas, ha detto il ministro, che ha partecipato questo pomeriggio a un Consiglio Affari esteri europeo: "L'ho detto e l'ho ribadito: neanche un euro a chi fa propaganda antiebraica in Palestina. Il governo italiano vigilerà sui soldi della cooperazione. L'altro impegno che abbiamo preso è quello di fare tutto il possibile per liberare gli ostaggi di Gaza. Domani andrò a parlare anche con l'Egitto per vedere cosa si può fare per aprire un canale umanitario. Faremo tutto il possibile". Poi una parola per Silvio Berlusconi: "Ha cambiato la politica estera italiana e ha permesso all'Italia di essere il primo grande amico di Israele e del suo popolo", ha infine detto Tajani parlando "da segretario di Forza Italia". L'intervento del ministro Nordio "Se fossi stato un privato cittadino sarei venuto comunque a questa fiaccolata", ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio aprendo il suo intervento, "ma oggi la mia presenza è ancora più importante. La Giustizia è il leitmotiv del vecchio testamento, è sempre presente nella storia di Israele e nelle voci dei suoi profeti. Oggi Israele ha tanti titoli di legittimazione a resistere, la storia, la geografia, il diritto internazionale", ha detto Nordio, ricordando che "l'Unione Sovietica è stato il primo stato a riconoscerlo, anche se molti della sinistra oggi lo dimenticano". "Israele ha il braccio lungo per fare giustizia – ha concluso Nordio – e io mi auguro che la faccia anche ora. L'esistenza di Israele è sempre minacciata ma sappiamo che ha la capacità di resistere". L'intervento del sindaco di Roma Roberto Gualtieri "Siamo in un luogo particolare, che rappresenta una delle prime sciagure che si sono abbattute sul popolo ebraico, alla base della presenza a Roma della più importante comunità ebraica", ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri parlando dell'Arco di Tito. "A loro - ha aggiunto - abbiamo il dovere morale di esprimere sostegno, vicinanza e criminalità di fronte alla barbarie di un attacco terroristico che rappresenta uno degli ennesimi atti di antisemitismo che hanno costituito un tratto della storia del popolo ebraico, un atto che ha delle implicazioni politiche enormi. Tutti dobbiamo contrastare con forza ogni elemento di antisemitismo che putroppo è presente nella nostra solidarietà. Faremo di tutto perché a Israele sia garantito e assicurato il diritto all'esistenza alla sicurezza e a prosperare la sua democrazia, che rappresenta per noi un punto di riferimento". L'intervento di Giuliano Ferrara “Oggi l’appello che viene da Israele è uno solo: stare uniti e sapere che questi primi giorni sono stati giorni di trauma, di dolore, di disperazione, di ricerca di notizie, si è appresa una cosa che si conosceva, ma che si è manifestata dentro Israele: la capacità dei predoni di decapitare i bambini, di rapire non soltanto anziani e ragazze, ma anche 2 milioni e 300 mila palestinesi nella striscia di Gaza messi al servizio di una logica spietata di sangue e di morte”, dice il fondatore del Foglio Giuliano Ferrara durante la fiaccolata all’arco di Tito. “Gaza - prosegue Ferrara - è ostaggio di Hamas, bisogna liberare Gaza anche con le bombe, anche con i carri armati, anche con l’esercito, e bisogna restituire tutto quel territorio a una legittima amministrazione dove i predoni non abbiano la minima possibilità di perseguire i loro scopi e i loro fini”. Ferrara ha anche fatto un invito al sindaco di Roma Roberto Gualtieri che era intervenuto prima di lui e che ha fatto proiettare su palazzo Senatorio le bandiere di Israele e della pace una vicino all’altra. “Non voglio dire a Gualtieri una cosa semplice ma gliela dico: sindaco, in questo momento la bandiera della pace è quella con la stella di David, quella è l’unica bandiera che va esposta sul Campidoglio, sul tempio laico della città di Roma. Israele può e deve fare tutto, una sola cosa non può fare: sguarnire un fronte come quello che separa lo stato, i giovani che ballano i kibbuzim, le comunità e le città israeliani dalla barbarie dei predoni di Hamas”. Ferrara ha quindi terminato così il suo intervento: “Dobbiamo sapere che i prossimi giorni saranno tremendi, c’è un diritto emozionale che non si può negare a piangere tutte le vittime, a commuoversi per un territorio con quella densità di abitanti. Avremo agenzie di tutti i tipi che cercheranno di dimostrare che Israele è all’origine di questa spirale di violenza, abbiamo un solo modo di reagire: non credergli e diffondere in ogni angolo di strada la nostra verità. Israele è la bandiera della pace unica davanti ai predoni che non gridano libertà per la Palestina, gridano Allah Akbar, un grido di fanatismo religioso che va annientato da una forza comminata con una grande violenza e capacità politica, mi auguro che Israele sia all’altezza delle aspettative di ognuno di noi, ne sono sicuro”. L'intervento di Matteo Renzi (Italia Viva) "Ringrazio il Foglio, perché in questi anni ha avuto il coraggio di prendere posizioni controcorrente", ha detto il senatore Matteo Renzi aprendo il suo intervento alla fiaccolata per Israele. "Ferrara è un maestro, vale più di un ministro. Ha detto la cosa più difficile: avere il coraggio di prendere in faccia la realtà. Dicono 'adesso Israele si deve fermare. Hamas ha dato la disponibilità alla tregua'. Dopo aver visto i bambini decapitati, gente uccisa mentre ballava. La vera questione l'ha posta Ferrara: cosa succederà quando Israele farà quello che non hai mai avuto il coraggio di fare prima? Mi vengono in mente le parole della prima premier donna d'Israele: “Potremmo forse perdonarvi per avervi ucciso, ma non potremo mai perdonarvi per averci costretto a uccidervi. E' adesso che Israele dovrà riflettere su se stesso. Il logorio interno ha prodotto un dramma enorme nel sistema istituzionale d'Israele. Ma questo oggi passa in secondo piano. Da padre vorrei dare un abbraccio affettuoso ai genitori di chi va a combattere per difendere il suo paese. Noi siamo la vostra famiglia. L'intervento di Mara Carfagna (Azione) "Non è la prima volta che partecipo ad un'iniziativa a sostegno di Israele e so purtroppo che non sarà neanche l'ultima. Ma nel frattempo ci sono cose che non devono accadere più dopo quello che è successo e personalmente lotterò perchè queste cose non accadano più", ha detto la deputata Mara Carfagna intervenendo alla fiaccolata del Foglio. "Quella dei terroristi di Hamas non è una battaglia di resistenza: è una guerra contro Israele per cancellarlo dalle cartine geografiche e per negare a Israele il diritto di esistere come stato del popolo ebraico. Questa è la verità", ha detto Carfagna. "Questa battaglia la devo non soltanto alla mia coscienza, non soltanto alle mie convinzioni più profonde, la devo anche a una bambina che ha tre anni e che ha avviato il suo percorso per diventare ebrea e, se Dio vorrà, quando compirà l'età della maturità religiosa, diventerà ebrea. Quella bambina dovrà essere orgogliosa di essere ebrea e dovrà sentirsi libera e sicura di non dover pagare una colpa soltanto perchè è ebrea. Quella bambina è mia figlia e per lei, e per bambini come lei, io combatterò al vostro fianco per difendere la causa di Israele che è la mia causa e la nostra causa". L'intervento di Molinari (Lega) "Ringrazio il Foglio per aver voluto questo momento di riflessione", ha detto Riccardo Molinari prendendo la parola. "Come ha spiegato Giuliano Ferrara non si tratta solo di manifestare solidarietà, rispondere alla logica del diritto internazionale, di prendere atto che c'è un conflitto in campo dove un esercito regolare si confronta con dei terroristi, che si fanno scudo con gli innocenti. Il sentimento che dobbiamo avere è un sentimento di solidarietà verso il popolo di Israele perché la difesa di Israele è la difesa dei pilastri della nostra società, in difesa della democrazia, dello stato liberale, di un modello di società dove al centro c'è l'uomo", ha continuato il deputato della Lega. "Chi si oppone a Israele è portatore di morte, di fondamentalismo oscurantismo religioso. Non si possono avere dubbi sulla posizione dell'Italia. Il voto del Parlamento di oggi è un voto importante, ha visto una grande unità delle forze politiche. Anche in questa ritrovata unità ci sono però dei distinguo, delle note a margine, delle riflessioni a parte, delle parentesi di troppo. Quando si inizia a fare la pruriginosa distinzione tra antisemitismo e antisionismo, quando si inizia a dire che Israele non ha diritto di esistere nega al popolo ebraico in tutto il mondo di avere un tetto sicuro, di avere una casa. Non dobbiamo avere paura di dire che il nuovo antisemitismo che dobbiamo combattere è l'antisionismo di chi in tutti i modi nega il diritto dello stato d'Israele di esistere", ha concluso Molinari. L'intervento di Donzelli (Fratelli d'Italia) "La politica italiana oggi è stata unita nella condanna di quanto accaduto, ma non basta, questa unità deve esserci anche nel prendere le distanze di chi userà i 'ma anche', i tentativi di giustificare, i se, i ma e i però, per questo non deve esserci spazio, per chi fingendo solidarietà stringe la mano degli amici dei terroristi". Così il deputato di FdI Giovanni Donzelli nel suo intervento alla fiaccolata del Foglio. "Questa stessa compattezza - ha aggiunto Donzelli - dovrà esserci quando Israele comincerà a difendersi, liberando finalmente quei territori". L'intervento di Alfieri (Pd) "L'importante è esserci con una sola bandiera: quella di Israele, che è quella della libertà. Oggi in Parlamento ci siamo levati la maglietta, per dire tutti quanti no alla violenza, all'attacco terroristico di Hamas, a quello che abbiamo visto". Così il senatore dem Alessandro Alfieri intervenendo dal palco della fiaccolata a sostegno di Israele. "Noi siamo a fianco del governo, di Tajani, se andrà a costruire le condizioni con quei paesi per la liberazione degli ostaggi, dell'Europa, anche dai banchi dell'opposizione – ha concluso – perché noi siamo l'Europa. Gerusalemme è la frontiera delle democrazie occidentali e saremo al loro fianco". L'intervento di Maurizio Lupi (Noi moderati) “Per noi e per tutti un abbraccio, un grazie e un giudizio. Un abbraccio perché abbracciarsi se siamo qui vuol dire coinvolgersi, non essere lontani. Nella ricchezza e nella diversità stare l'uno insieme con l'altro". Lo ha detto il deputato di Noi Moderati Maurizio Lupi intervendo alla Fiaccolata organizzata dal Foglio sotto l'arco di Tito, in difesa di Israele. "Un abbraccio al rabbino capo di Roma, al presidente della comunità ebraica di Roma. Un grazie al direttore Cerasa, ma un grazie perché arrivando qui c'è, molto più delle nostre parole, un segno evidente: la città di Roma è qui spontaneamente. E non ha bisogno che qualcuno che gli dica cosa fare. Ha bisogno di esserci perché sa da che parte stare. Non si può non stare dalla parte della libertà e della pace", ha aggiunto Lupi. "Ha detto Giuliano Ferrara: non si può non stare dalla parte della pace. E oggi quella bandiera è il simbolo della pace. Senza un giudizio tutto rimane vano. I se, i ma, i però non valgono a nulla. Anzi, rischiano di diventare connivenza. C'era prima qui un manifesto molto bello: la libertà dell'occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme. Questo è il giudizio chiaro che dobbiamo dire. Lo ha detto con forza Giuliano Ferrara, senza se e senza ma. Mentre parlavano il rabbino capo e il presidente della comunità ebraica di Roma mi sono ricordato di quando nel 1930 andarono a convincere Pio XI che doveva appoggiare le leggi razziali. Disse una cosa che poi riprese Don Luigi Giussani nel 1999: 'Non possiamo non dirci spiritualmente ebrei'. Non possiamo non dirlo, perché è questo che ci lega. L'uomo nella sua libertà e nella sua libertà. Grazie perché ci siete e perché ci siamo", ha concluso Lupi.