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domenica 17 dicembre 2023

SANITÀ, LISTE DI ATTESA INFINITE: QUANDO SI HA DIRITTO ALLA VISITA URGENTE (E AL RIMBORSO)

di Antonio Serpetti di Querciara* Il problema delle liste d’attesa e delle cure indifferibili e urgenti è stato affrontato anche dalla giurisprudenza della Suprema Corte, che ha esaminato il caso delle spese sanitarie sostenute all’estero dal malato che non sia riuscito a ottenere una terapia in tempi brevi. Infatti, in applicazione dell’articolo 32 della Costituzione, il cittadino che versi in condizioni di salute di estrema gravità e che richiedano cure urgenti e qualificate — qualora sia costretto a ricorrere a strutture non convenzionate poiché le strutture pubbliche sono impossibilitate a rendere le prestazioni necessarie — ha il diritto al rimborso delle spese sostenute dal SSN. In tal caso, non possano ostarvi atti amministrativi presupposti e adempimenti burocratici incompatibili con la gravità delle condizioni di salute, in quanto gli stessi sarebbero affetti da illegittimità e, conseguentemente, devono essere disapplicati. Nella specie, la Suprema Corte ha annullato con rinvio la sentenza con cui era stata rigettata la domanda di rimborso di un intervento chirurgico presso un centro specializzato estero. È stato ritenuta irrilevante la mancata integrazione della condizione prevista dall’art. 2 del D.M.03/11/1989, richiamato dal D.M. 30/08/1991, cioè dell’essere rimasto l’interessato in lista d’attesa in almeno due strutture pubbliche o convenzionate con il SSN per un periodo superiore a quello massimo ivi previsto (Cass., sez. I, 16/07/1999, n. 7537). Il parere del Consiglio di Stato Inoltre, la Cassazione ha ritenuto che, con riferimento al bene salute, è individuabile un nucleo essenziale, in ordine al quale si sostanzia un diritto soggettivo assoluto e primario, volto a garantire le condizioni di integrità psico-fisica delle persone bisognose di cura, allorquando ricorrano condizioni di indispensabilità, gravità ed urgenza non altrimenti sopperibili, a fronte delle quali è configurabile un mero potere accertativo della Pubblica amministrazione in ordine alla ricorrenza di dette condizioni (Cass. SS.UU. 17461/2006). A maggior riprova, il Consiglio di Stato ha autorevolmente affermato, in materia di assistenza sanitaria, che il principio della libertà di cura è in piena sintonia con il disposto dell’art. 32 Cost. Infatti, sussiste il diritto del paziente a vedersi riconosciuto il trattamento medico a lui consigliato dal medico curante quando questo non è assicurato da strutture mediche nazionali e non sia in discussione la specialità della cura prescritta ovvero la sua adeguatezza. Nel diritto alla salute, costituzionalmente garantito, è compresa anche tale facoltà in quanto, dalla sua negazione discenderebbe la necessità di sottoposizione a trattamenti sanitari diversi da quelli prescritti con una restrizione insopprimibile dei diritti di malato. Con la conseguenza che il centro pubblico di riferimento, che è chiamato a verificare la sussistenza delle condizioni per il rilascio dell’autorizzazione a recarsi all’estero, non può verificare anche la corrispondenza dalle proprie valutazioni terapeutiche della scelta del paziente (Cons. Stato, sez. V, 03/10/2002, n. 5191). Il caso del Tribunale di Bari Altro aspetto di rilevante criticità è dato dalla lunghezza delle liste d’attesa nel caso in cui si dovesse fruire urgentemente di una terapia salvavita. In tale caso, il Tribunale di Bari, adito con ricorso ex art. 700 c.p.c., ha ordinato l’immediata erogazione di una terapia in favore di un paziente, posto in lista di attesa, sulla base della considerazione che lo stesso avrebbe dovuto conseguire, in via immediata, un risultato terapeutico in relazione alla probabilità che la stessa terapia fosse idonea ad assicurare il prolungamento della sua esistenza in vita e, comunque, il miglioramento delle sue condizioni cliniche. Per tali motivazioni, il giudice barese ha ordinato alla Azienda Unità Sanitaria Locale e all’ospedale materialmente tenuto alla erogazione della terapia l’immediata somministrazione in favore del ricorrente delle prestazioni di chemioterapia e radioterapia, nella misura e per il periodo risultante dalla certificazione del medico curante. Alla luce di quanto esposto, è possibile identificare due rimedi contro le lunghissime liste d’attesa. Il primo consiste nel ricorrere a cure all’estero a spese del servizio sanitario nazionale (ovviamente nei casi e nei limiti indicati dalla legge e meglio definiti dalla Cassazione e dal Consiglio di Stato). L’altro è rappresentato dal ricorso ex art. 700 c.p.c. del paziente all’Autorità Giudiziaria, affinché il Tribunale ordini l’immediata erogazione, in suo favore, della prestazione sanitaria necessaria, urgente ed indifferibile. *Antonio Serpetti di Querciara è avvocato e autore presso Giuffrè-Francis-Lefebvre Iscriviti alle newsletter di L'Economia

lunedì 11 dicembre 2023

Spesa al supermercato, le 30 regole per evitare fregature

OFFERTE E DINTORNI 1) Attenti alle offerte troppo speciali: sotto certi livelli di prezzo la qualità può essere solo un vago ricordo. 2) Alcune catene hanno introdotto linee di prodotti low cost. Ma non è detto che siano i più economici in assoluto. 3) Se avete tempo consultate i volantini online disponibili sui siti di tutte le insegne: difficilmente potete trovare tutti i prodotti che vi servono, a prezzo ribassato, in un unico punto vendita. 4) Alcuni produttori hanno ridotto il contenuto delle confezioni (sgrammatura) senza tagliare il prezzo. Confrontate il peso netto o la capacità con le altre referenze dello stesso tipo sul bancone 5) Sottocosto e sottoprezzo non sono sinonimi. 6) Nello spazio dei negozi riservato alle offerte non sempre trovate i prodotti meno cari. 7) Confrontate sempre i prezzi al chilo o al litro e non i prezzi unitari delle confezioni. 8) Leggete le etichette per fare un confronto fra due o più prodotti. A volte il succedaneo è diverso dall’originale. 9) La marca e i marchi di per sé non vogliono dire nulla: con l’inflazione alcuni produttori hanno introdotto linee meno costose, ma di qualità nettamente inferiore. 10) Il «paghi 2 e prendi 3» non ci fa risparmiare, ma spendere di più: tendiamo a confondere l’offerta che sconta del 33% il prodotto con quella che ce ne regala il 33% in più. INSEGNE E CARRELLI 11) Quando riempite il carrello iniziate dalle referenze più voluminose, ad esempio l’acqua minerale o la birra. 12) Evitate l’acquisto d’impulso. Se quel che state mettendo nel carrello non è indispensabile si rivelerà inutile. 13) Non innamoratevi di una catena. Solo cambiando più di un negozio si notano le differenze di prezzo. 14) Vicino alle casse si trovano spesso i prodotti più costosi. Regolatevi di conseguenza. ORIGINE E PROVENIENZA 15) Marchi famosi dell’elettronica di consumo e del fai da te sono stati rilevati da società cinesi che mettono sul merca to prodotti di qualità pessima. Controllate sempre con la mas sima attenzione la dichiarazione d’origine. 16) A proposito di Cina: «Made in PRC» significa che si trat ta di un prodotto che arriva dalla Repubblica Popolare Cine se. 17) Quando su un’etichetta trovate la dichiarazione "Origine Ue e non Ue" vi stanno prendendo in giro. La superficie dell’Unione europea sommata a quella extra europea equivale a quella del pianeta Terra. Significa che un prodotto non arriva da Marte. 18) Le preparazioni gastronomiche e i salumi porzionati sul punto vendita sono esenta ti dall’indicazione d’origine. Te netene conto. SOCIAL MEDIA 19) Quel che si legge sui social media non equivale alla verità rivelata. Gli influencer spesso sono a libro paga dei marchi che magnificano. 20) I gruppi sui social media dedicati a una singola insegna sono spesso gestiti da dipendenti o società specializzate ingaggiate dalla stessa catena. TEMPI D’ACQUISTO 21) La fretta è una pessima consigliera. Se avete poco tempo rinviate gli acquisti più costosi. 22) Non è detto che la spesa fatta giornalmente faccia risparmiare. A meno di non basarsi su una lista degli acquisti bloccata. Aumentare la frequenza degli acquisti moltiplica quelli d'impulso. LISTE DELLA SPESA 23) Fate una lista della spesa completa, lasciandovi la possibilità di aggiungere solo un paio di voci. 24) Se conoscete bene un punto vendita, compilate la lista della spesa seguendo l’ordine in cui trovate le referenze che vi interessano. Farete meno strada ed eviterete di cadere nelle “trappole” studiate per spingervi ad acquistare di più. 25) Non buttate via le liste della spesa utilizzate: confrontatele per capire quali e quante referenze avete dovuto aggiungere sul punto vendita. Se si ripetono con regolarità inseritele nella lista base. 26) Verificate sempre gli scontrini prima di uscire dal punto vendita: può accadere che una referenza in offerta venga battuta al prezzo pieno. Se accade avete diritto al rimborso. TRAPPOLE EFFICACI 27) I migliori clienti della Gdo sono i mariti che cedono facilmente all’acquisto d’impulso nei reparti del fai-da-te. Sappiatelo! 28) Occhio a dimostrazioni e show cooking: le vendite di pentole e piccoli elettrodomestici si moltiplicano anche per 30 fra chi vi partecipa. 29) Acquisti solidali: la “missione” di supermercati e imprese alimentari è quella di vendere di più non affrancare le popolazioni sottosviluppate dalla loro condizione miseranda. 30) Quando acquistate un bene strumentale, come una macchina fotografica, un computer o un telefonino verificate a quali condizioni e a che prezzo è fornita l'assistenza.

Il grande nemico Osama bin Laden oggi è un modello nei campus americani

UN FOGLIO INTERNAZIONALE Il grande nemico Osama bin Laden oggi è un modello nei campus americani 11 DIC 2023 Più di vent’anni dopo, la sua “Lettera all’America” è diventata virale tra i giovani: è coerente con ciò che è stato loro insegnato. L'articolo del Wall Street Journal "Gli studenti universitari non sono sempre stati convinti dalla prosa di Osama bin Laden” scrive Christopher Nadon. “Eppure, quando la sua ‘Lettera all’America’ del 2002 è diventata virale tra i giovani americani all’inizio di questo mese, non sono rimasto sorpreso. Avevo assegnato il documento a un corso su religione e politica quando è apparso per la prima volta. Gli studenti l’hanno trovato avvincente in quanto dichiarazione chiara e concisa delle motivazioni, delle intenzioni e della comprensione di al Qaeda del mondo e della storia del medio oriente. Erano inorriditi, come la maggior parte dei docenti. Eppure un anno prima, solo pochi giorni dopo l’11 settembre 2001, un professore di cultura marxista aveva tenuto una conferenza in una riunione dello staff sulla necessità di comprendere e simpatizzare con i 19 sfortunati uomini che erano stati spinti al martirio dall’oppressione coloniale occidentale. Quelli nelle torri, intonò, se lo aspettavano. Quel giorno i miei colleghi reagirono a questa affermazione con derisione e disprezzo. Ma il virus era arrivato. Presto si sarebbe diffuso. Ho ripreso a insegnare il corso nel 2017, dopo una pausa di dodici anni. A quel punto la classe era piena di studenti la cui formazione si è svolta interamente nel mondo post-11 settembre. Ancora una volta abbiamo letto la lettera di bin Laden, e ancora una volta gli studenti sono rimasti inorriditi, questa volta non da bin Laden ma da me per averla assegnata. Gli studenti erano stati educati a considerare razzista chiunque potesse suggerire un collegamento tra al Qaeda e la religione. Il terreno era stato preparato per isolare il cosiddetto discorso non occidentale dalla discussione critica. Mi hanno denunciato come ‘islamofobo’ e hanno abbandonato la classe. Ma almeno in quella fase non avevano ancora preso Bin Laden come modello. Oggi la sua lettera appare preveggente ai giovani perché le opinioni che sposa sono in sintonia con ciò che i loro professori hanno insegnato per anni. Raramente si sente l’opposizione. Al Claremont Colleges, dove insegno, 186 docenti hanno firmato una lettera in cui incolpavano il ‘colonialismo dei coloni israeliani’ per il massacro del 7 ottobre e sostenevano il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni. Gli studenti hanno eretto un santuario ‘agli insorti che sono morti per la liberazione della Palestina’. In una repubblica come la nostra, ‘dedicata al principio secondo cui tutti gli uomini sono creati uguali’, la teoria conta. Non sarebbe la prima volta che gli sconfitti sul campo di battaglia impongono il giogo del proprio pensiero ai figli dei loro nemici”.