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martedì 25 maggio 2021

Certificato vaccinale, come funziona il Covid pass europeo e come ci farà tornare a viaggiare

di Chiara Sottocorona25 mag 2021 Turisti, albergatori e compagnie aeree lo aspettano con impazienza. Ma ci vorrà ancora un mese perché tutti i Paesi possano adeguarsi. L’Eu Digital Covid Certificate, nuovo nome del Green pass europeo, entrerà in vigore dal primo luglio. Intanto l’Italia ha già superato i test tecnici. Sarà tra i primi dieci Paesi, assicurano a Bruxelles, pronti a rilasciare il certificato che permetterà a chi è vaccinato, testato negativo o confermato guarito dal Covid 19, di viaggiare nell’area Schengen evitando le quarantene. La corsa ai certificati digitali nazionali si era fatta serrata tra aprile e maggio, generando confusione. Ogni Paese voleva creare il proprio «lasciapassare» per rilanciare turismo, festival, congressi o raduni sportivi. Da Israele alla Francia Ad aprire la strada è stata Israele che da fine febbraio ha introdotto il Green Pass per i vaccinati, seguita dalla Danimarca con il CoronaPas lanciato a Pasqua e dall’Estonia, a fine aprile con il VaccineGuard. Dal 22 aprile la Francia ha iniziato a testare il « pass sanitaire » caricabile sull’applicazione nazionale Tous antiCovid (usata da 15 milioni di cittadini). Mentre da noi le Regioni hanno introdotto il Certificato Verde, valido per gli spostamenti sul territorio nazionale e per gli eventi. Troppi pass, troppa confusione. LA CERTIFICAZIONE VERDE Covid pass, quando scade? Per chi fa AstraZeneca dura quasi un anno di Massimiliano Jattoni Dall’Asén I criteri Ue La condizione per tornare davvero a muoversi in tutto il Continente è di avere un sistema « unificato e sicuro, a prova di contraffazioni e non discriminatorio, che garantisca l’interoperabilità tra i diversi paesi e il rispetto della privacy ». Sono i criteri fissati dalla Commissione Europea che ha deciso l’introduzione dell’Eu Digital Covid Certificate, il pass unico, gratuito e accessibile a tutti gli europei, già approvato dal Parlamento europeo il 29 aprile. Al 20 maggio il ministero della Salute stava mettendo a punto, con Sogei e le Regioni, la piattaforma nazionale per il rilascio. Le tecnologie e la privacy Le tecnologie chiave sono due: il Qr code nel quale è registrato il certificato da caricare sullo smartphone (in versione cartacea per chi non ha un telefonino adatto) e la firma digitale, rilasciata dall’autorità nazionale, che attesta la validità della vaccinazione o del test. Perché ogni Paese possa produrre test sicuri e a basso costo la Commissione ha stanziato 100 milioni di euro. Le persone potranno tornare a varcare i confini, ma i dati sanitari dovranno restare conservati e protetti nel Paese d’origine. Non ci sarà un data-base europeo. Il Qr code, leggibile automaticamente ai varchi di frontiera o degli aereoporti, contiene solo il codice identificativo della vaccinazione o del test negativo. I soli dati personali indicati sono il nome e la data di nascita. Il gateway e la validità Il sistema unificato di gateway (l’infrastruttura di riconoscimento) permette la verifica delle firme digitali che autenticano il certificato. «Le firme digitali a chiave pubblica sono fornite da ogni Paese — dice Johannes Bahrke, portavoce della Commissione Ue per il Digitale —. Per il gateway sono state incaricate Sap e T-Systems, che hanno supportato i Paesi nello sviluppo del software e delle applicazioni. Stiamo eseguendo i test con ogni Paese». Oltre che nell’Ue, il pass sarà valido per ora in Svizzera, Norvegia e Islanda. Sono attesi accordi successivi con il Regno Unito (che registra i certificati vaccinali sull’app nazionale Nhs) e, forse, più tardi con gli Usa. Ma quali sistemi consentiranno di viaggiare nel resto del mondo? New York Ibm ha creato il Digital health pass: l’infrastruttura è su una blockchain che certifica le vaccinazioni e fornisce i codici di identificazione, l’utente li riceve in un wallet sullo smartphone. «I dati sanitari restano privati e criptati nell’app, ciascuno sceglie quando condividerli», dice Steve La Fleche, general manager Ibm Public and Federal Market. Da fine marzo il sistema è in uso nello Stato di New York, nome Excelsior Pass: l’app fa apparire il verde se ha il Qr code di chi è stato vaccinato ed è usata da 400 mila persone, secondo il New York Times. Ma finora la Casa Bianca non ha autorizzato un pass sanitario nazionale. Intanto una coalizione di oltre 200 istituzioni pubbliche e aziende private, la Vci, sta sviluppando la Smart Health Card, su una piattaforma internazionale che renda compatibili e verificabili ovunque i dati dei certificati vaccinali. Sostenitori: Microsoft e Oracle, la Mayo Clinic e Mitre Corporation. Restano due problemi: la durata dei pass,con l’emergere delle varianti, e la questione privacy: non si possono limitare i diritti distinguendo tra chi è vaccinato e chi no.

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