Pagine

lunedì 23 marzo 2020

Virus e tamponi, perché bisogna farne di più e con quali risorse



La priorità è fare i test nelle regioni meno colpite al personale sanitario e delle case di riposo. La scarsa disponibilità di kit di laboratorio

1 Quanti tipi di test esistono per il virus Sars-CoV-2?
Ne esistono di due tipi: il tampone laringo-faringeo su campione biologico e i test anticorpali sierologici, risponde Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano.
2 In cosa consiste il tampone laringo-faringeo?
Misura il virus circolante in gola o nelle narici. In laboratorio, nel campione biologico prelevato, grazie a un meccanismo di replicazione si amplifica il genoma del virus fino a renderlo evidente. Per la procedura serve un laboratorio di biologia molecolare che faccia anche i controlli.
3 E i test sierologici?
Sono test anticorpali che vengono fatti con un prelievo di sangue e misurano le immunoglobuline M (IgM), anticorpi associati alla risposta immunitaria durante la prima esposizione dell’organismo al virus, e le immunoglobuline G (IgG), le risposte immunitarie secondarie che intervengono in fase di guarigione. Questi test hanno un’alta imprecisione che è nella loro natura. Non si tratta di cattiva esecuzione, ma di fattori statistici che riguardano il tipo di virus.
4 Sarebbe preferibile allargare la base dei soggetti sottoposti a tampone?
Sì, nelle regioni non ancora pesantemente colpite da Covid-19 e in generale sul personale sanitario e delle Residenze Sanitarie assistenziali per anziani.
5 La gente potrebbe sentirsi più sicura dopo aver fatto il tampone?
Il risultato del tampone è la fotografia di un istante che dà in qualche caso una falsa sicurezza: si è negativi oggi, ma positivi domani.
6 Si può testare tutta la popolazione?
Sarebbe impossibile, secondo Pregliasco. I laboratori sarebbero sotto pressione e il risultato non darebbe valore aggiunto a quel che si deve fare: quarantena e/o distanziamento sociale.
Parlando di tamponi laringo-faringei, secondo il calcolo di Stefano Massaro, ad di Cerba HealthCare Italia (specializzata nella diagnostica ambulatoriale e nelle analisi cliniche), le quattro maggiori strutture di laboratori privati in Italia (compresa quella che guida) possono aggiungere 5 mila test ai circa 10 mila tamponi al giorno del sistema sanitario nazionale. Se per eccesso si arrivasse a ipotizzare di farne in tutto 50 mila, per testare il 70 per cento della popolazione italiana ci vorrebbero 900 giorni.
7 Qual è l’efficacia dell’esame anticorpale?
È un esame secondario, che rivela se si sono o meno sviluppati gli anticorpi, non dice quanto si è contagiosi. Alcuni kit non hanno avuto neanche vere e proprie validazioni da parte del ministero della Salute, che infatti ne sconsiglia l’uso. Non è inutile in futuro, adesso però non dice se si è infetti.
8 Ci sono difficoltà di produzione dei tamponi?
I tamponi fisicamente ci sono, i kit di laboratorio meno, poi c’è la capacità produttiva del laboratorio, che dipende dal lavoro degli specialisti.
9 I laboratori privati sono pronti a dare una mano?
L’azienda guidata da Stefano Massaro, ad esempio, è in contatto con l’Ats di Milano per avere il via libera. Non farebbero tamponi ai loro pazienti, ma sarebbero coordinati dalla Protezione civile e dalle autorità sanitarie per rispettare le priorità decise

Nessun commento:

Posta un commento