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domenica 8 marzo 2020

Come capire se si è a rischio? Le risposte sul coronavirus dell'Istituto superiore di Sanità


Sul sito dell’Iss sono riportate le domande più frequenti (Faq) sul Covid-19



ALEKSANDR ZUBKOV VIA GETTY IMAGES

Come capire se si è a rischio coronavirus? Come distinguerlo da una normale influenza? L’Istituto superiore della Sanità ha risposto sul suo sito alle domande più frequenti sul Covid-19. Eccole:
Quali sono i sintomi dell’infezione da coronavirus nell’uomo?
I sintomi dipendono dal virus, ma i più comuni che colpiscono l’uomo includono problemi respiratori e febbre. Nei casi più gravi, l’infezione può portare a polmonite, sindrome respiratoria acuta grave (SARS), insufficienza renale e persino morte.
Il lavaggio delle mani serve veramente per prevenire l’infezione da coronavirus?
Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono la chiave per prevenire l’infezione. Bisogna lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per ameno 20 secondi (meglio 40-60). Se non sono disponibili acqua e sapone, è possibile utilizzare anche un disinfettante per mani a base di alcol con almeno il 60% di alcol. Il virus entra nel corpo attraverso gli occhi, il naso e la bocca, quindi evita di toccarli con le mani non lavate.
Quali sono le condizioni di rischio di sviluppare la malattia COVID-19?
Oggi sono considerate persone a rischio di sviluppare la malattia COVID-19 quelle che, negli ultimi quattordici giorni, si sono recate in zone in cui questa infezione si sta trasmettendo da persona a persona o che siano state a contatto con persone con infezione probabile o confermata in laboratorio da nuovo coronavirus SARS-CoV-2, o infine abbiano frequentato o lavorato in una struttura sanitaria dove siano ricoverati pazienti con infezione da SARS-CoV-2
Quanto dura il periodo di incubazione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
Le informazioni sulle caratteristiche cliniche delle infezioni da SARS-CoV-2 stanno aumentando. Si stima che il periodo di incubazione vari in media tra 2 e 14 giorni, ma incubazioni più lunghe sono state riportate (fino a 27 giorni) in alcuni studi preliminari.
Come distinguere la tosse da “infreddatura” da quella da nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
Il rischio di sviluppare questa infezione è quello di essere venuto a contatto con il virus che circola in alcune zone del mondo, incluso in alcune limitate aree italiane. Quindi in presenza di sintomi, potrebbero avere contratto la malattia COVID-19 le persone che negli ultimi 14 giorni hanno viaggiato in zone in cui il virus sta circolando, hanno avuto contatti con persone con infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 probabile o confermata in laboratorio o, infine, aver frequentato o lavorato in una struttura sanitaria dove siano ricoverati pazienti con infezione da SARS-CoV-2. In Italia, attualmente, stanno circolando altri virus, in particolare il virus influenzale. Qualora dovessero comparire febbre e disturbi respiratori, in assenza delle condizioni di rischio suddette, è opportuno rivolgersi al proprio medico curante, possibilmente non recandosi in Pronto Soccorso. Se si pensa di essere stati contagiati dal virus SARS-CoV-2, si raccomanda di contattare il numero verde 1500, attivo 24 ore su 24, istituito dal ministero della Salute per rispondere alle domande sul nuovo coronavirus SARS-CoV-2 e fornire indicazioni sui comportamenti da seguire o, in alternativa, il 112 (o il 118 a secondo della regione) o i numeri verdi regionali dedicati al coronavirus, ove presenti.
In caso di sintomi respiratori e paura di aver contratto il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è necessario chiamare il 112 per andare in ospedale o è sufficiente andare dal proprio medico curante?
Se si è stati esposti a fattori di rischio, per prima cosa è opportuno contattare il numero verde 1500, attivo 24 ore su 24, messo a disposizione dal ministero della Salute, per avere maggiori informazioni e indicazioni sui comportamenti da seguire112 o i numeri verdi regionali, ove presenti.
Le persone asintomatiche possono trasmettere l’infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
La principale via di trasmissione del virus, secondo l’OMS, in base ai dati attuali disponibili, avviene attraverso il contatto stretto con persone sintomatiche. È ritenuto possibile, sebbene in casi rari, che persone nelle fasi prodromiche della malattia, e quindi con sintomi assenti o molto lievi, possano trasmettere il virus.
I vaccini contro la polmonite proteggono contro il nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
No, i vaccini contro alcuni tipi di polmonite, come il vaccino anti-pneumococcico e il vaccino contro l’Haemophilus influenzae B (Hib), non forniscono protezione contro il nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Ciò nonostante, questi vaccini sono indicati in categorie di popolazione a rischio per queste infezioni.
Assumere farmaci antivirali previene l’infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2.
Esiste una cura contro il nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
Non esistono al momento terapie specifiche contro il nuovo coronavirus SARS-CoV-2, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respiratorio; al momento si stanno testando delle combinazioni di farmaci antiretrovirali, come quelli usati per l’HIV, per trattare i pazienti ricoverati
Gli antibiotici sono efficaci nella prevenzione e nel trattamento del nuovo coronavirus SARS-CoV-2?
No, gli antibiotici non funzionano contro i virus, ma solo contro i batteri. Il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è, per l’appunto, un virus e quindi gli antibiotici non vengono utilizzati come mezzo di prevenzione o trattamento, a meno che non subentrino co-infezioni batteriche.


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