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mercoledì 18 marzo 2020

Coronavirus: come evitare il contagio attraverso i rifiuti

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/coronavirus-come-evitare-contagio-attraverso-rifiuti/23b84ec2-686e-11ea-9725-c592292e4a85-va.shtml


Non sappiamo se il virus Sars-CoV-2, quello della Covid-19, sopravviva anche nei rifiuti urbani che potrebbero essere una nuova frontiera del contagio. Lo dice chiaramente l’Istituto Superiore di Sanità che, però, specifica: «Si deve considerare che i virus provvisti di involucro pericapsidico (envelope) – come il Sars-CoV2 – hanno caratteristiche di sopravvivenza inferiori rispetto ai cosiddetti virus nudi (senza envelope: per esempio, enterovirus, norovirus, adenovirus ecc.) e quindi sono più suscettibili a fattori ambientali (temperatura, umidità, luce solare, microbiota autoctono, pH, ecc.) e a trattamenti di disinfezione e biocidi». Si può ipotizzare, secondo l’Iss, che il nuovo coronavirus si disattivi, per analogia con altri virus con envelope, in un intervallo temporale che va da pochi minuti a un massimo di 9 giorni a seconda del materiale su cui è depositato, della concentrazione e delle condizioni microclimatiche. Ad esempio altri coronavirus (Sars e Mers) non sopravvivono su carta in assenza di umidità, ma si ritrovano più a lungo sugli indumenti. Con l’avvento del Cornavirus l’Istituto Superiore di Sanità, quindi, ha cambiato le modalità della raccolta differenziata dei rifiuti, per tutelare i lavoratori del settore e prevenire in generale il contagio.
Chi è positivo o si trova in quarantena obbligatoria deve interrompere la raccolta differenziata
In questo modo i rifiuti eventualmente contaminati finiscono negli impianti di termovalorizzazione dove vengono distrutti.
L’Istituto superiore di sanità, nelle suo documento di «Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus Sars-Cov-2» scrive: «Si raccomanda agli Enti preposti di istituire un servizio dedicato di ritiro da parte di personale opportunamente addestrato». Abbiamo contattato la A2A che con la controllata Amsa gestisce la raccolta rifiuti di Milano città e di 14 comuni della Provincia e con la controllata Aprica gestisce la raccolta a Brescia, Bergamo, Como e alcuni paesi della provincia di Brescia e Bergamo. «Gli operatori che effettuano i servizi di raccolta differenziata – ci scrive l’Amsa – dispongono di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari a svolgere l’attività, nel rispetto della vigente normativa in tema di salute e sicurezza sul lavoro, sono formati allo svolgimento dell’attività e informati circa tutti i rischi lavorativi connessi». La stesso dicasi per Linea Gestioni, che raccoglie i rifiuti nelle città e province di Lodi, Crema e Cremona. La modalità di raccolta, però, rimane la stessa. «Come gestori inoltre – spiega Linea Gestioni – non abbiamo informazioni sui nominativi di chi è in quarantena. Forse andrebbe sentito l’Iss». Rimane, quindi, un vuoto nella procedura: se la disposizione del ministero della Salute è quella che i malati e in quarantena di Covid-19 non escano di casa, chi va a ritirare i rifiuti fuori dalla porta? Chi ti porta la spesa a casa?
Le regole per tutti gli altri
Per tutti gli altri cambia poco.
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