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venerdì 4 giugno 2021

Semplificazioni, l'addio alla marca da bollo online vale solo un anno

di Alessandro Longo Nel testo del decreto Semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì scorso si annida una sorpresa, rispetto alle ultime bozze. L’esenzione dal bollo e di altri costi per il cittadino, per chi ottiene i certificati online, vale solo per il 2021. Non solo: non si sa ancora come ottenerli 04 GIUGNO 2021 L'addio alla marca da bollo per i certificati digitali è a tempo. Nel testo del decreto Semplificazioni pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì scorso si annida una sorpresa, rispetto alle ultime bozze. L'esenzione dal bollo e di altri costi per il cittadino, per chi ottiene i certificati online, vale solo per il 2021. Non solo: non si sa ancora come ottenerli questi certificati, nella modalità online. "Il decreto fa riferimento infatti al portale ANPR (Anagrafe nazionale popolazione residente), che però ad oggi ha solo tre servizi, nessuno dei quali richiede bolli", dice Patrizia Saggini, avvocata esperta di PA digitale. Il decreto stima in 22 milioni di euro i costi per lo Stato, per questa esenzione del bollo, "ma non è per nulla chiaro come abbiano potuto stimare questa cifra, date le circostanze", aggiunge Saggini. L'Anagrafe nazionale raccoglie le informazioni di 7523 comuni, pari al 94,4 per cento della popolazione italiana. Con i 5 milioni di italiani residenti all'estero (Aire), coinvolge oltre 57 milioni di residenti in Italia e sarà ultimata nel corso del 2021. Ad oggi la funzione principale di questa Anagrafe è di mettere insieme i dati dei Comuni semplificandone il lavoro e riducendone i costi. Ad aprile però il relativo portale è stato rinnovato nella veste grafica (anpr.interno.it), con l'obiettivo di offrire servizi direttamente al cittadino. C'è la possibilità di vedere i propri dati anagrafici, per capire se ci sono errori. A tal riguardo, dal 15 aprile c'è il servizio di rettifica che permette al cittadino di indicarli al Comune, ma per ora è attivo solo in alcuni (a Bari, Barletta, Bergamo, Lecco, Firenze, Milano, Prato e Torino), in via sperimentale. L'idea è che conviene correggere errori riguardanti i propri dati anagrafici per evitare possibili problemi burocratici. Per altri servizi, come appunto il download dei certificati digitali, non è chiaro quanto bisognerà aspettare. Da qualche mese circola a riguardo una bozza di decreto del ministero dell'Interno. Il Semplificazioni rinvia a futuri decreti del Dipartimento Innovazioni per gli sviluppi riguardanti l'ANPR. Intanto, la delusione sull'addio alla marca da bollo online serpeggia fra gli addetti ai lavori. "L'Italia è ormai un Paese che vive di annunci, promesse e proroghe, soprattutto in tema di trasformazione digitale", conferma l'avvocato Andrea Lisi, fondatore dell'associazione Anorc specializzata in documenti digitali. "Promettere e annunciare misure rivoluzionarie, come si è già visto, purtroppo non produce gli effetti che ormai si attendono da ben prima dell'emanazione del Codice dell'amministrazione digitale, ossia da quasi venti anni. Un esempio di questa tendenza lo abbiamo avuto anche con il nuovo Decreto Semplificazioni, dove è stato previsto che i certificati dell'anagrafe, che potranno essere scaricati direttamente dai cittadini tramite i servizi on line del portale ANPR, saranno esenti dall'imposta di bollo. La notizia, ovviamente, ha avuto grande eco su molte testate nazionali, peccato però che tale esenzione sia prevista solo limitatamente all'anno 2021. Insomma, in questo caso, la potremmo definire una rivoluzione digitale con data di scadenza", aggiunge Lisi.

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