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domenica 29 agosto 2021

Da spread a business e ceo, le 15 parole inglesi più usate (e abusate) in economia

di Diana Cavalcoli29 agosto 2021 1/17 Anglicismi ed economia A riaccendere il dibattito sui “prestiti linguistici” ci aveva pensato anche il premier Mario Draghi che in conferenza stampa qualche mese fa si era chiesto: «Ma perché dobbiamo usare tutte queste parole inglesi?». Il riferimento era a smart working e baby sitter. Il tema degli anglicismi, tecnicamente locuzioni o costrutti della lingua inglese importati in forma originale o adattati, accende intensi dibattiti da anni. Da una parte ci sono i difensori della lingua italiana dall’altra chi non si scompone di fronte ai termini presi in prestito soprattutto dall’inglese che si è imposto nel Bel Paese come seconda lingua a partire dagli anni Settanta. Ecco alcune delle parole arrivate da oltremanica e usate (o abusate) nel linguaggio economico e finanziario di oggi. Business Business è una delle parole più abusate nel linguaggio economico. A livello generale indica l’affare e quindi l’attività economica: il termine, di origine inglese, viene spesso associato ad altre parole costituendo espressioni molto utilizzate come business unit o core business, rispettivamente una certa divisione aziendale e l’attività caratteristica di un’azienda. Ceo e manager Nelle aziende italiane è sempre più comune chiamare l’amministratore delegato «Ceo». Un’abbreviazione di Chief executive officer che sembra essere molto più popolare del termine corrispettivo italiano. Non va meglio ai dirigenti che ormai vengono chiamati manager. Termine che deriva come ricorda la Treccani da manage ovvero«maneggiare (cavalli), amministrare, governare». Spread Ogni giorno quotidiani e telegiornali parlano di spread. L’origine del termine è inglese e indica la differenza di rendimento tra due titoli dello stesso tipo di cui uno viene considerato un titolo di riferimento. Lo spread non è altro che la misura del rischio di insolvenza collegato a un titolo di Stato. In italiano potrebbe essere tradotto con divario, scarto, forbice. Skill mismatch Quando si parla di mercato del lavoro in Italia skill mismatch è uno dei termini più comuni. Indica la discrepanza tra la domanda di competenze professionali e l’offerta di competenze di chi cerca un’occupazione. In estrema sintesi, le aziende cercano x sul mercato e trovano invece y. Bail in Bail in, letteralmente «salvataggio dall’interno» è un esempio perfetto di termine inglese ormai entrato nel linguaggio economico tanto che non viene più tradotto. «Un italianissimo ‘autosalvataggio’ — ricorda Michele Cortelazzo sul sito della Treccani — avrebbe spiegato meglio a Parlamento e cittadini cosa accade di brutto ai clienti di un istituto di credito prossimo al fallimento». Assessment e Hr Il termine assessment viene utilizzato in diversi contesti aziendali. Si va dall’ambito delle risorse umane, ormai chiamate anche in Italia Hr dall’inglese human resources, per indicare la valutazione dei candidati fino alla reportistica legata a progetti ed attività da portare a termine all’interno di un’organizzazione. Potrebbe essere tradotto con valutazione o accertamento. Best practice Con il terminebest practice si indicano le opzioni o scelte migliori da intraprendere. Si tratta di modelli di comportamento di riferimento. Molte organizzazioni ad esempio incoraggiano i dipendenti a seguire una serie di “best practices” descritte nel manuale aziendale oppure a prendere come modello le azioni virtuose di un concorrente. Spesso chiamato competitor dall’inglese. Benchmark Con benchmark si indica la prestazione di un certo titolo finanziario o di un fondo di investimento ma anche a livello generale un elemento di riferimento sulla base del quale si basa una comparazione. Il termine viene usato soprattutto nel lessico degli analisti finanziari. Default Con default nel linguaggio finanziario si indica la condizione di insolvenza di una banca o di un paese nei confronti di obbligazioni o debiti. Il termine è di origine inglese e potrebbe essere tradotto con inadempienza. Ci si riferisce all’incapacità tecnica del rispetto delle clausole contrattuali previste da un determinato regolamento finanziario. Rating Il rating nel linguaggio finanziario è una valutazione, effettuata da agenzie specializzate come Moody’s o Standard & Poor’s, della qualità e dell’indice di affidabilità dei titoli emessi da una società o da un’impresa e della sua solidità finanziaria. Il termine è talmente usato da non avere una traduzione in italiano al più si potrebbe usare «valutazione di affidabilità». Asset Nel linguaggio economico un asset è una qualunque voce attiva di un bilancio, quali beni di proprietà, liquidità e crediti. L’utilizzo del termine è ampio e potrebbe essere sostituito in italiano da un più generico beni. Trading Con trading si fa riferimento all’attività di compravendita di titoli azionari alla base dei sistemi borsistici odierni. Il termine è di derivazione anglosassone è si è imposto a tal punto da aver scalzato l’italianissimo scambio o commercio. Basta pensare che anche in italia di parla di insider trading per designare il delitto di abuso di informazioni privilegiate. Venture capital e startup In economia con venture capital, letteralmente «capitale a rischio», si fa riferimento ai fondi investiti a lungo termine in imprese caratterizzate da un elevato grado di rischio, come nel caso di nuove imprese che intendono produrre e offrire beni o servizi di tipo innovativo. L’esempio tipico sono le startup, altro termine inglese. Briffare e schedulare Ci sono poi parole derivate dall’inglese che sono state ‘storpiate’ e adattate all’italiano. È il caso di briffare per informare o skillare per dire formare. Senza dimenticare schedulare che deriva dal verbo to schedule ovvero calendarizzare in inglese.

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