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sabato 14 maggio 2016

Facciamo fruttare la Bellezza. La formula della crescita perduta si chiama Italy Bond

ITALY BOND
Non lo sappiamo, ma noi italiani potremmo avere in tasca la formula della crescita perduta. Abbiamo inventato il telefono, il pc, disegnato elicotteri, stampato il primo giornale, fondato banche e università in pieno Rinascimento. Oggi 'Italy' e' ancora sinonimo di innovazione e creatività, ma ci troviamo a combattere con la sindrome da prefisso telefonico ogni qualvolta l'Istat, come in questo mese, ci dice che il Paese è cresciuto dello 0,3% nel primo trimestre e l'inflazione segna un meno 0,5% ad aprile.
Sembrano dati ineluttabili, senza un colpo d'ala. Dietro la deflazione c'è infatti un nemico ormai dichiarato: la sharing economy. La digitalizzazione di molti processi industriali e commerciali sta trasformando, anzi ha trasformato, la nostra società, influenzando le stesse aspettative economiche. Tutti si affidano alla politica monetaria accomodante di Mario Draghi, che ha individuato anche nell'e-commerce il motivo ''oscuro'' per cui non cresce l'inflazione in Europa, ma non è detto che la versione potenziata del Quantitative Easing della Bce sia in grado di sopperire alla latitanza dei consumi. Un click permette di bypassare gli esercizi tradizionali, mettendo in un angolo intere filiere economiche. Airbnb vale 26 miliardi di dollari, ha raccolto fondi per 2,3 e occupa circa 500 dipendenti. Snapchat è quotata dagli analisti 26 miliardi, ne ha raccolti 1,2 e dà lavoro fisso a 400 individui. Uber, con i suoi 68 miliardi, ha superato nei giorni scorsi come valore Ford e General Motors, trovato risorse per 6 miliardi di dollari, contando su poche centinaia di salariati diretti. Possiamo pensare che tutto ciò non impatti su consumi, sui prezzi e sulla stessa produzione anche in Europa? Evidentemente no.
L'introduzione delle tecnologie digitali stanno o hanno già modificato le dinamiche industriali, soprattutto nella meccanica e nei servizi. Mentre gli imprenditori faticano a tenere il passo della digi-rivoluzione, noi tutti ci avvantaggiamo di queste facilità di condividere una casa, un'automobile, un servizio alla persona, ma non si può negare che questi giganti del web creino poco lavoro e pochi investimenti. C'è un evidente impatto sul reddito disponibile e dunque, in ultima analisi, anche sull'andamento dell'inflazione che viene spinta dai consumi interni.
La quarta rivoluzione industriale di Internet, frena l'aumento dei prezzi, molto più della crisi dei Brics o del calo dei prodotti energetici, in un contesto in cui tassi e rendimenti dei titoli di stato volgono allo zero. Il modello che gli Stati Uniti stanno imponendo a tutti (nel 2020 il 40% dei lavori negli Usa saranno autonomi) è quello della flessibilità del lavoro e della massima remunerazione del capitale. Tra i due fattori della produzione, resta sempre il primo la catena di trasmissione dei prezzi, il secondo trascina semmai i rendimenti, ma non produce inflazione né alimenta l'economia tradizionale.
Che fare dunque? Ecco che qui entra in gioco la creatività italiana. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha annunciato il varo di strumenti finanziari che incentivino la capitalizzazione delle nostre Pmi. Giusto. Lancio un'idea. Occorre far incrociare gli oltre 3.800 miliardi di euro di ricchezza finanziaria delle famiglie italiane, in libera uscita da titoli governativi e altri strumenti finanziari che rendono zero, con la Bellezza del proprio paese. Perché non varare allora dei buoni del Tesoro speciali, degli Italy Bond, emettibili dal Tesoro ma anche da comuni e regioni, che raccolgano risorse dagli italiani e dai grandi fondi esteri per investire in tutela degli immensi beni culturali italiani ( il 90% delle opere d'arte in Italia e' conservato ma non esposto), in salvaguardia del paesaggio e ricapitalizzazione delle tante aziende famigliari leader di settore che non reggono però la globalizzazione?
Si otterrebbero tre effetti positivi: rilanciare gli investimenti pubblici grazie alla raccolta degli Italy Bond, visto che uno dei motivi per cui il Pil non riparte è proprio la carenza di questa voce; dare una missione al risparmio degli italiani, che potrebbe essere remunerato con tassi decenti; ravvivare l'aspetto, la tenuta, l'attrattiva di uno dei paesi più belli del mondo. Ripartirebbero crescita e prezzi, riducendo l'onere del debito pubblico, mente il patrimonio artistico e culturale del paese garantirebbe le emissioni dei nuovi titoli.
Lo sappiamo tutti di vivere in un luogo unico, ora è il momento di crederci davvero. Uber, Airbnb e Snapchat da sole hanno raccolto oltre 10 miliardi di dollari presso gli investitori offrendo semplicemente servizi. Non possiamo fare altrettanto con gli Italy Bond vendendo Bellezza?
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