Pagine

martedì 15 ottobre 2019

Carrara, in dieci anni giù il valore delle case: la montagna arriva a perdere il 50%





CARRARA. Per chi vuole comprare casa si propone un periodo interessante, quantomeno a guardare la forte discesa dei prezzi delle case nell’ultimo decennio secondo le quotazione fornite dall’agenzia delle entrate. Una tendenza generalizzata, “la crisi del mattone”, ma che ha un andamento specifico a Carrara: crollano i prezzi minimi soprattutto in centro, a Marina e nelle zone Montane. Proprio di quest’area è il record negativo: prezzi minimi addirittura dimezzati tra il 2008 e il 2018.. Se si possiede un immobile in centro la situazione non è esaltante. È trascorso un decennio che è stato decisamente più positivo per i compratori. Anche se, proprio l’erosione dei risparmi e dei redditi ha in realtà contribuito in maniera importante a un andamento decisamente prudente del settore immobiliare.
MASSA. Che qualcosa fosse successo era evidente. Ma quando arrivano i dati a certificarlo non c’è che arrendersi, ancora una volta, all’evidenza di un fenomeno: il valore delle case è in diminuzione costante, decennale, ma i prezzi delle zone del mare, del bacino turistico, sono quelli che più patiscono l’erosione. Erosione del valore e, viene da dire, delle presenze.

È un confronto tra due fotografie non proprio confortante quello tra il valore degli immobili del 2008 e quello nel 2018. A piangere sono soprattutto i proprietari, chi vuole vendere magari. Mentre qualche sorriso potrebbero farlo gli acquirenti, anche se con un trend del genere non c’è molto da essere allegri per il futuro. Iniziamo col dire che la tendenza al deprezzamento è diffusa su tutto il territorio, ma in certe zone il fenomeno è più evidente.


Anche se, proprio l’erosione dei risparmi e dei redditi ha contribuito in maniera importante a un andamento decisamente prudente del settore immobiliare.

Dove il dato è più evidente è la zona di Partaccia, Bondano e Ricortola. Sono i dati a parlare. Nel 2008 chi possedeva un immobile, nello specifico un abitazione di tipo economico, poteva contare su una quotazione minima di 2100 euro. Dieci anni più tardi, e con gli effetti di una pesante crisi economica nel mezzo, quel valore è crollato di quasi mille euro. Ora siamo a 1150 euro, cioè il 45,2% in meno.

Più contenuta, ma non per questo rallegrante, la discesa dei valori massimi. Dai 4370 del 2008 ai 3200 del 2018: dunque in valori assoluti un deprezzamento anche superiore a mille euro, ma che in termini percentuali significa il 26,8% in meno.

Anche a Marina la situazione non è eccellente. Dai 1800 euro al metro quadro del 2008 si è scesi ai 1600. I n controtendenza rispetto alle altre zone della città, qui sono i prezzi mazzimi a subire la contrazione più accentuata. Nel 2008 una villa o villetta aveva un valore minimo di 4850 euro al metro quadro. Il più alto di tutta l’area urbana, insieme a Ronchi. Nel 2017 il valore massimo è di 3700: il 23,7% in meno.

E questo crollo fa sì che ora non sia il valore massimo assoluto, dato che quello dei Ronchi, pur diminuendo del 15,%%, si ferma a 4100 euro. Sos per chi ha immobili di pregio in centro a Marina.

Anche in centro, dove comunque il valore delle case ha un range piuttosto ampio, il valore minimo è sceso del 27,3% mentre quello massimo del 14,1%. Tiene bene il valore massimo di una casa a S.Carlo (da 3420 euro a 3300 euro attuali), ma diminuisce del 22,8% il valore minimo, che è adesso di 1250 euro. Come quello di una casa in centro.

Forte discesa anche per la zona industriale dove nel 2008 per comprare una casa bisognava almeno prepararsi a sborsare 1520 euro al metro quadro. Valore che oggi è sceso a 1000 euro, riducendosi di più di un terzo. Un po’ più contenuta la caduta dei valori massimi: da 2190 a 1950. Cala anche la zona di montagna del 31,6% per le quote minime. Qui per acquistare bastano 670 euro al metro quadro. —
 

Nessun commento:

Posta un commento