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martedì 13 novembre 2018

33%: una pesante palla al piede dell'Italia


M5S=VETEROCOMUNISMO=FINE DELLA DEMOCRAZIA
Il 33% è, purtroppo, un numero divenuto storico e tragico per il nostro amato Paese.
Sin dalla metà degli anni '70 si è consolidata questa amarissima realtà del 33% di elettori caratterizzati dal fatto di essere contro tutto e tutti. Si ricordi il successo nel 1975 alle elezioni amministrative del PCI nonostante avesse riempito le liste elettorali di incompetenti e, alcuni, addirittura analfabeti. L'anno successivo avvenne addirittura il sorpasso sulla DC alle elezioni europee. E' bene però ricordare che, nonostante il suo elettorato fosse contro tutto e tutti, il PCI aveva una classe dirigente preparata e, sebbene legata a filo doppio al PCUS e quindi all'URSS, rispettosa dei principi che caratterizzano le democrazie liberali.
Parlando dell'attualità ci ritroviamo con il 33% di italiani che sostengono il NO a tutto e hanno trovato una sponda politica nei furbastri politicanti del M5S.
Il M5S nato sull'onda degli insulti più volgari sta dimostrando di essere un insieme di persone del tutto illiberali e incapaci di gestire qualsiasi istituzione con serietà e autorevolezza. Se dico che i ministri del M5S stanno facendo di tutto per far sì che l'Italia sia screditata e marginalizzata nella UE e negli altri consessi internazionali non credo di essere molto lontano dalla cruda e amara verità. E ancora, non è accettabile mettere sullo stesso piano l'alleanza storica e irrinunciabile con gli USA con un abbraccio alla Russia di Putin. No, questo no. Lo dobbiamo ai principi della democrazia liberale e ai giovani soldati americani che sono venuti a combattere e a morire nella 2^ Guerra mondiale per liberarci da nazisti di Hitler e dai fascisti di Mussolini.
Ma ciò che mi sconcerta, e che dovrebbe sconcertare tutti gli Italiani, è che al 33% degli elettori ciò non importa. Non vogliono tener conto della Storia. Nel 33% di italiani prevale l'odio contro i politici degli altri partiti e l'invidia sociale nei confronti di chi è minimamente benestante.
L'ultima pesante caratterizzazione illiberale è la volontà di limitare la libertà di stampa, dopo aver insultato i giornalisti e stilato liste di proscrizione di giornali e giornalisti.
Mi auguro che il 67% degli italiani che si riconoscono negli altri partiti si decidano una buona volta ad alzare la voce per stroncare le illiberalità dei “portavoce” ed elettori del M5S. Le manifestazioni spontanee di Torino e oggi il flash mob dei giornalisti lascia ben sperare.

Ennio Di Benedetto



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