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sabato 11 agosto 2018

FERMIAMO GLI SCHIAVISTI


Basta con salari da fame per i braccianti stranieri.
Fermiamo i caporali,ma anche i latifondisti che li assoldano.

E' con estremo disagio che ho sentito le notizie delle stragi, sulle strade del foggiano, di ben sedici lavoratori africani che tornavano da una sfiancante giornata di durissimo lavoro raccogliendo pomodori sotto il sole di agosto notoriamente micidiale per chiunque.
E' l'ora di fermare questa forma di schiavismo; non è accettabile! E non è necessario essere il Papa dei Cattolici per essere sdegnati. Anch'io, non credente, sono indignato e chiedo a gran voce che lo Stato affronti con tutti i suoi mezzi gli imprenditori fasulli e veri delinquenti, i latifondisti e i caporali assoldati da questi parassiti.
Da ex sindacalista mi chiedo perché, tra l'altro nella terra di Di Vittorio, mitico sindacalista, ci si limiti a proclamare stancamente il solito sciopero. C'è il rischio concreto che così facendo si pensa di essere a posto con la coscienza, ma così non è.
Credo che i Sindacati confederali debbano battersi seriamente perché in tutto il Paese sia proibito l'utilizzo di manodopera (sono Uomini e Donne, nostri fratelli e sorelle) per la raccolta dei pomodori e s'imponga anche per legge l'uso delle macchine; già il 90% al Nord e l'80% al Sud della raccolta dei pomodori viene fatta con le macchine. E se è vero che gli Ispettori del lavoro non possono (?) andare alle 06:00 sui punti di ritrovo di quei disperati che sono costretti dal bisogno a subire o sono in pochi per compiere le ispezioni nelle ore d'ufficio (!) si utilizzino i Carabinieri che certamente saprebbero come fare. Ovviamente sia loro concessa ampia discrezione nella scelta dei mezzi di coercizione per fermare questa vergogna e s'impedisca conseguentemente ai Magistrati di sanzionarli.
Non dobbiamo aspettare una Enciclica papale, siamo uno Stato laico e quindi basta un buon DL (Decreto legge) scritto in buon italiano e che tenga conto che l'Italia deve distinguersi per il suo livello di Civiltà e non per il numero di schiavi.


Ennio Di Benedetto

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