mercoledì 25 dicembre 2024
Ritorniamo all’Essenziale. Gli effetti del minimalismo sulla salute
Ritorniamo all’Essenziale. Gli effetti del minimalismo sulla salute
di Daniel Lumera
Il non accumulo rappresenta un viaggio verso un maggiore benessere e una vita più significativa e soddisfacente, a beneficio della collettività e dell’intero pianeta
Chi abbraccia lo stile di vita minimalista (ne ho parlato qui) tende a minimizzare l’acquisto e il consumo di beni materiali e opta per comportamenti pro-ecologici. Le ricerche mostrano svariati benefici di questo approccio. Una in particolare, pubblicata nel 2020 sull’International Journal of Applied Positive Psychology, ha esplorato l'impatto del minimalismo sulla felicità, sulla soddisfazione e sulle relazioni interpersonali, individuando cinque aspetti.
Il primo è l’autonomia: è emersa la sensazione di libertà e liberazione derivante dalla scelta di uno stile di vita minimalista. I partecipanti allo studio hanno descritto come in precedenza si sentissero “intrappolati” e “oppressi” dai loro beni e dalle aspettative della società, mentre grazie a questa inversione di stile hanno sviluppato un senso di profonda autonomia, significato e autenticità nella loro vita.
Il secondo è il senso di competenza: prima di abbracciare il minimalismo, i partecipanti si sentivano spesso sopraffatti dal caos. Con un minor numero di oggetti e di pensieri, invece, hanno sperimentato una riduzione dell'ansia e dello stress con un conseguente aumento di senso di padronanza e competenza nelle attività e nelle responsabilità quotidiane. Inoltre, hanno trovato più facile gestire l'ambiente circostante e, di conseguenza, la loro vita.
Il terzo è lo spazio mentale: i partecipanti hanno attribuito al minimalismo la creazione di “spazio mentale”, che porta a una mente più chiara e concentrata. La riduzione del disordine fisico esterno ha portato a ridurre il caos interno, permettendo di risparmiare energia mentale e godere di un senso duraturo di leggerezza e chiarezza. A riprova che l'ambiente circostante può avere un impatto diretto sul nostro stato mentale, oltre che viceversa.
Il quarto è la consapevolezza: l’adozione di uno stile di vita essenziale ha aumentato la consapevolezza dei partecipanti sui propri valori, su ciò che conta veramente nella vita e sul cosiddetto savoring, ovvero la capacità di apprezzare e assaporare ogni istante, percependo una maggiore gratitudine per la vita stessa.
Il quinto è la sperimentazione di più emozioni positive: la combinazione dei quattro precedenti benefici - autonomia, competenza, spazio mentale e consapevolezza - ha portato in modo naturale a un aumento delle emozioni positive. I partecipanti hanno riferito di aver provato gioia, tranquillità e un senso generale e più profondo di benessere. Il passaggio a uno stile di vita più essenziale ha fatto da catalizzatore per queste emozioni, diminuendo stati di depressione, stress e ansia che spesso accompagnano l’adesione inconsapevole ai meccanismi di una società fortemente consumistica. In sintesi, i partecipanti allo studio hanno definito il minimalismo come “un modo per diventare più consapevoli dei propri valori e allineare le proprie azioni di conseguenza, in un approccio alla vita autentico e sostenibile” e, come suggerisce un altro studio, “di praticare la generosità su larga scala, sostituendo i propri ‘voglio’ con l’attenzione ai bisogni della collettività”.
Gli effetti del minimalismo
I risultati dell’adozione di questo approccio sono multidisciplinari, dalla psicologia positiva all'educazione, al business, al marketing, all'economia, all’ecologia. Possono, dunque, influenzare le politiche e la sostenibilità dell’intero pianeta.
Sappiamo, infatti, che il consumo di materie prime e beni, così come lo smaltimento dei prodotti, sempre più accelerato dalla loro obsolescenza e dal desiderio di stare al passo con le ultime tendenze, impattano sui cambiamenti climatici. È davvero ampia la letteratura sugli effetti diretti del materialismo sull'ambiente. Alcuni dati: il 45% delle emissioni del commercio elettronico deriva dall'imballaggio delle spedizioni; i resi rappresentano il 25% delle emissioni dell'e-commerce; la U.S. Environmental Protection Agency afferma che nel 2018 gli americani hanno generato 292,4 milioni di tonnellate di rifiuti, 237 milioni in più rispetto al 2017.
Tuttavia, sempre più consumatori mostrano un interesse crescente per l'ambiente: il 78% dichiara l'importanza della sostenibilità dei propri acquisti. Chi adotta comportamenti minimalisti riduce la propria impronta di carbonio del 23%. Anche i membri di cooperative alimentari ed ecovillaggi hanno un impatto ambientale inferiore del 16%, soprattutto per quanto riguarda l'abbigliamento e il cibo. La riduzione dei consumi superflui protegge le risorse ambientali e, grazie a un approccio minimalista, il mercato e il sistema economico possono evolvere in qualcosa di più sostenibile e rispettoso dell'ambiente.
Il non accumulo rappresenta, quindi, un viaggio trasformativo verso un maggiore benessere e una vita più significativa e soddisfacente, a beneficio di tutta la collettività e dell’intero pianeta.
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