In
provincia di Brescia un uomo sente dei rumori in strada e
affacciatosi al balcone vede un gruppo di
ladri che sta caricando una
cassaforte/bancomat sopra un furgone.
Invece
di chiamare i Carabinieri spara, non in aria, verso il gruppetto di
uomini e ne ferisce uno alla gamba. Al processo il pistolero
patteggia una pena di due anni e otto mesi. Quando si rende conto di
aver patteggiato una pena inferiore al ladro si scandalizza e sbraita
contro l'Italia.
Un
nugolo di giornalisti della carta stampata e degli altri mass media
si avventa sulla notizia e alcuni danno ragione allo sparatore senza
considerare che la pena è stata concordata con il giudice e che il
furto è un reato punibile con una pena inferiore al tentato omicidio
o comunque al ferimenti di una persona.
Non ci
sono scusanti da addurre. E non si può fare appello alla legittima
difesa. L'Italia è pur sempre
uno Stato di Diritto dove la violenza è monopolio dello
Stato.
Nessun
cittadino ha il diritto di sparare a dei ladri o a chicchessia e chi
lo fa ne deve pagare le conseguenze. E i giornalisti non facciano i
populisti altrimenti vadano a fare i politici dimettendosi dai
giornali/televisioni/radio/social dove scrivono o sproloquiano.
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