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venerdì 11 dicembre 2015

Traforo della Foce riappare il progetto Un nuovo buco nelle Apuane per avvicinare Carrara e Massa

CARRARA. Un progetto nato con l’obiettivo di creare un collegamento più rapido tra Massa e Carrara nel lontano 1958, gli anni del boom economico, dell’impennata nella vendita di auto, della voglia di rendere tutto sempre più veloce e sempre più economico. Il “traforo della Foce” riappare adesso, quasi sessant’anni dopo, per mano dello stesso ideatore che lo progettò all’epoca, il determinatissimo ingegnere Franco Ferrari, classe 1923, che ha recentemente adeguato il vecchio studio all’attuale situazione orografica (ossia i rilievi della terra) e lo ha donato ai due Comuni interessati, quello di Massa e quello di Carrara. Costo complessivo della realizzazione dell’opera: 20 milioni di euro che, secondo l’ingegnere, verrebbero ammortizzati in cinque anni in termini di risparmio energetico.
Ma andiamo con ordine. Il progetto, dicevamo, è stato partorito nel 1958. «Me lo aveva commissionato la Provincia - racconta l’ingegner Ferrari - Venne anche messo in programma, poi cambiò la giunta provinciale e il progetto sparì». Fino al 2010, quando il centro studi “Alcide De Gasperi” risollevò il tema convocando un incontro per capire se ci fosse l’interesse da parte delle istituzioni locali a realizzarlo e chiedendo all’ingegner Ferrari di rispolverare il progetto. «Ne nacque uno nuovo - racconta l’ingegnere - che riscosse anche un buon successo».
Nel frattempo però (siamo nel 2015) è saltato fuori che il canale della Focetombato all’epoca della costruzione della Strada dei marmi per la realizzazione del parcheggio (quello accanto all’Inps) è a rischio idraulico. Il progetto del traforo della Foce quindi doveva essere “rivisto”. E così è stato: l’ingegnere Ferrari lo ha adeguato individuando un tracciato diverso dell’intero tronco stradale «che conservando le finalità e i benefici socio economici del mio precedente studio di fattibilità - dice ancora Ferrari - avesse, possibilmente, anche un minor costo».




Il prezzo della realizzazione dell’opera sarebbe infatti di 20 milioni di euro, 10 milioni in meno rispetto a quello del 2010. E, secondo l’ingegnere, la comunità risparmierebbe, in termini di risparmio energetico, 3 milioni di euro all’anno «calcolati sulla base dei transiti nel 2010 - chiarisce Ferrari - ma oggi certamente molto maggiore considerato l’attuale notevole incremento del traffico veicolare». Il risparmio arriverebbe sia per effetto della diminuzione del percorso sia per l’abbassamento del livello.
Ma vediamo nel dettaglio il progetto. La nuova strada sarebbe di circa tre chilometri, 2.742,50 per la precisione (più breve rispetto a quello previsto nel 2010 di 620 metri). «La riduzione è stata ottenuta - spiega l’ingegnere - progettando il piano di transito anziché in discesa in leggera salita verso la Massa, sia mediante lo spostamento verso monte di circa 15 metri dell’imbocco sul versante di massa e allungando il traforo di circa 32 metri».
L’imbocco, sul lato carrarese, partirebbe all’altezza dei parcheggi dell’Inps e vedrebbe un tratto iniziale scoperto di circa 290 metri, che sarebbe un allungamento del rettilineo di via San Francesco. Nel lato massese, poi, il traforo dovrebbe sbucare all’altezza della cava di pietrisco dismessa, per poi proseguire dritto in una strada parallela al tratto terminale della Foce.
«Il tronco stradale - continua Ferrari - consentirà finalmente la razionalizzazione del cospicuo attuale volume del traffico, prevalentemente automobilistico, che ancora oggi è costretto a percorrere poco meno di tre chilometri sul serpeggiante tracciato, ripido e tortuoso che ricalca l’antica strada postale napoleonica». Il progetto ha anche un nome: “traforo dell’amicizia”, per ricordare quel ponte (adesso ponte Trieste) che fece costruire Maria Beatrice, madre di Francesco IV, per collegare Massa a Carrara, poi distrutto dai tedeschi nel 1945. Di quel ponte rimane adesso solo il mascherone in marmo bianco adesso posizionato all’inizio del ponte Trieste (lato Massa).
Il punto adesso è trovare i fondi. «Essendo una strada provinciale - chiarisce Ferrari - il ministero per le Infrastrutture non ha dato la sua disponibilità a finanziarlo. Per questo ci siamo rivolti alla Regione e presto avremo un incontro». Dopo sessant’anni la realizzazione del traforo della Foce sembra più di un semplice progetto.
«Questo traforo - spiega Ferrari - comporta un notevole risparmio energetico a beneficio della comunità. Inoltre ritengo interessante puntualizzare -conclude il progettista dell’opera - che la sua realizzazione oltre a consentire un collegamento rapido fra le due città, permetterà di raggiungere celermente e direttamente, anche da Carrara, le recenti strutture ospedaliere evitando la sofferenza connessa alla tortuosità dell’attuale percorso». A gennaio il progettista incontrerà la Regione, per capire se ci sia l’interesse a sviluppare l’opera e, a quel punto, a finanziarla. Il progetto invece, dicevamo, è gratuito: lo ha voluto donare l’ingegnere ai due Comuni di Massa e Carrara.

di Melania Carnevali "iltirreno.gelocal.it"

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