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martedì 3 giugno 2014

INCONTENIBILE Feltri le suona a Scalfari: "Stai lontano dalla politica, non è pane per la tua dentiera"

"Eugenio Scalfari stia lontano dalla politica, non è pane per la sua dentiera". Vittorio Feltri chiude così il suo editoriale di oggi, 2 maggio 2014, sul Giornale dedicato interamente a una frase che il fondatore di Repubblica ha pronunciato ieri nel corso della trasmissione In mezz'ora condotta da Lucia Annunziata. Scalfari ha sostenuto che Alfredo Reichlin (personaggio importante del Pci) era (è) un comunista crociano e Feltri è balzato sulla poltrona. Poi si è messo a scrivere sottolineando quanto Barbapapà questa volta l'abbia sparata grossa. "Un comunista liberale non esiste", tuona Feltri, "come non esistono un credente ateo, un nero bianco, una pioggia asciutta, un morto vivente, un elefante con le ali". Poi spiega: "Scalfari, in un certo senso, indossa un abito mentale diffuso per quanto assurdo: sono numerosi infatti coloro i quali hanno militato nel Pci (e satelliti vari) che per una vita hanno predicato il collettivismo, e adorato la dittatura del popolo in ossequio alle sacre disposizioni del Cremlino, e che tutto d'un tratto, crollato l'impero della falce e martello, sono diventati - solo a parole - paladini del liberalismo". "Di più", aggiunge il fondatore di Libero, "costoro si sono impancati a professori dello stesso liberalismo, impartendo lezioni di libertà a uomini e donne che avevano (hanno) speso una vita per propugnare le idee di John Locke e seguaci. Chi per decenni aveva combattuto il pensiero liberale, considerato un vizio della società borghese e laica, e tentato di imporre la dottrina marxista, all'improvviso - morto il proprio feticcio - si è gettato sull'altra sponda, rubando la bandiera agli ex nemici".
Ma i soggetti peggiori, i più supponenti, sono per Feltri quelli del tipo di Scalfari, che "si illudono di farla franca asserendo la coniugabilità del comunismo con il liberalismo di Croce. La qual cosa essendo una bestialità rischia di passare per buona. Anzi. È già passata per tale. D'altronde Scalfari è da un pezzo che spaccia merce avariata senza fare una piega: è stato radicale, socialista, demitiano, berlingueriano, prodiano, dalemiano, veltroniano, eccetera. Non ci stupisce che adesso sia renziano e neppure che confonda il comunismo col liberalismo. Forse è giunto il momento che si riposi".

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