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sabato 15 settembre 2012

ARRENDETEVI, CONFESSATE E FATEVI PROCESSARE.

L'ennesimo scandalo che vede protagonisti rappresentati delle Istituzioni e dei Partiti mi ha provocato un senso di nausea che mi ha indotto a vergare queste poche righe di commento.
Queste persone che Sciascia avrebbe definito "quaquaraquà", indipendentemente dal giudizio penale che a noi non compete, sono molto fortunate a vivere in Italia. Qui da noi al massimo verranno giudicati prima che dai giudici dai vari Travaglio, Grillo e Di Pietro e verranno sbattuti sui giornali e telegiornali. E io non condivido assolutamente questo andazzo perché si sono fatti moltissimi passi indietro nella civiltà giuridica che ci caratterizzava nei secoli e nei decenni trascorsi. Fino all'operazione "politico giudiziaria" che va sotto il nome di Mani Pulite bene o male nel nostro Paese vigeva ancora la presunzione d'innocenza e si applicavano i principi di Cesare Beccaria; successivamente il poliziotto, magistrato e poi politico Antonio Di Pietro ha sconvolto i principi basilari del diritto penale e le coscienze di molti italiani.
Mi sono convinto che se questi personaggi, dediti alla raccolta di mazzette e/o al trafugamento di denari pubblici a fini personalissimi, avessero avuto la (s)ventura di vivere in Paesi dove di fronte a tali comportamenti non vanno tanto per il sottile e risolvono il problema con processi sommari chiudendo la vicenda umana di chi ruba denaro pubblico o è dedito alla corruzione piuttosto che alla cura della cosa pubblica con un colpo di pistola alla nuca...e chiedono ai loro eredi il pagamento della pallottola.
Rivolgo quindi un appello accorato a coloro che sono stati scoperti e a coloro che non sono ancora stati scoperti: ARRENDETEVI, CONFESSATE E FATEVI PROCESSARE.
Abbiamo la fortuna di avere una Magistratura, sia inquirente che giudicante, che ha dimostrato di essere adeguata; c'è solo una infinitesima parte di Magistrati e Giudici che non hanno ben assimilato i principi del Diritto penale e commettono errori talvolta clamorosi, ma abbiamo ancora gli anticorpi democratici per difenderci da eventuali errori.

EDB '46

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